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Le fate della Sardegna, le Janas

Leggendo storie di Sardegna, capiterà spesso di trovare delle affinità con le storie del Nord Europa, “Is Animeddas” è una di queste. Ma ce ne sono altre che ricordano le figure mitologiche tipiche delle terre irlandesi. Sono le fate, the Fairies, da noi chiamate Janas. La mitologia sarda è ricca di racconti legati a queste creature fantastiche e in ogni paese la storia e le caratteristiche di questo essere magico cambiano. Le Janas, vengono raccontate nelle fiabe come creature giovani, eleganti, molto belle, ma anche molto piccole, esili, con la pelle chiarissima quasi evanescente. Vivevano in piccole cavità che loro stesse scavavano con piccoli arnesi, e andavano in giro solo la notte per paura di scottarsi la pelle che le avrebbe portate a morte sicura. Molte leggende sono legate all’arte minuziosa dell’artigianato sardo. Avendo mani piccolissime infatti, le Janas, erano abilissime tessitrici di filati pregiati in oro e argento. Erano anche coloro le quali, dotate di poteri magici, tessevano le fedi di filigrana, un intreccio di fili d’oro e grani, che ogni uomo doveva regalare alla propria donna per suggellarne il legame. Agli uomini spesso rubavano il lievito, perché il loro pane fatto la notte non poteva venire bene se non con quello.

Le storie, i canti e le poesie, sarde sono costantemente popolate di miti e leggende, e le “streghe”, le “maghe”, le “fate”,  sono tra le più menzionate. A volte andavano in giro a cercare le persone cattive, per estirpare loro la malvagità. 

Ma le stesse creature abitanti delle “Domus de Janas” in altri paesi della Sardegna venivano raccontate come streghe malvagie. Grazia Deledda, Premio Nobel per la Letteratura nel 1926, le chiama “Sas Bìrgines” e narra che fossero malefiche.

Girando per il territorio sardo, le colline sono spesso caratterizzate da piccole cavità scavate nella roccia. Si tratta di necropoli del periodo neolitico che spesso al loro interno portano pitture o incisioni legate al culto del Dio Toro o della Dea Madre. La più importante nel Sud Sardegna è la necropoli di Montessu a Villaperuccio (CA), raggiungibile in poco più di un ora di macchina. È costituita dal circa 40 cavità, scavate sulla roccia trachitica. Bene! le leggende dicono che siano tutte case delle fate, e farvi una passeggiata possibilmente in maggio quando il verde dei prati contrasta con l’aridità della roccia nuda, è una delle esperienze più fantastiche che possiate fare da queste parti.

Ringraziamo per la cortese concessione @or_ny80 autrice della foto che ritrae la necropoli di Montessu.

 

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