Se volessimo stupirvi noi sardi, avremo la possibilità di farlo senza perdere un colpo, portandovi al mare, ma siamo certi che al mondo sarà difficile trovare un posto che gli somigli e che vi possa lasciare increduli come questo: il Giardino Sonoro dedicato a Pinuccio Sciola. Come? direte voi, esistono piante che emettono suoni? Potrebbe essere, ma qua non si tratta di piante! Questo è un giardino di pietre.
Pinuccio Sciola a cui è dedicato il museo, nasce nel 1942 a San Sperate un piccolo paese a circa 20 km a Nord di Cagliari. Qui impara l’arte del taglio della pietra secondo la sua più grande maestra “la Natura”. Dopo il diploma al liceo artistico di Cagliari frequenta il Magistero d’Arte di Porta Romana di Firenze e l’Accademia Internazionale di Salisburgo dove ha l’opportunità di seguire i corsi di Minguzzi, Kokoschka, Wotruba, Vedova e Marcuse. Ancora molto giovane vive importanti esperienze nella penisola iberica, quando frequenta l’Università della Moncloa a Madrid. Al rientro in Italia, inizia a farsi apprezzare nel paese natio all’inizio degli anni ’70 chiamati “anni della calce”, quando trasforma San Sperate, un paese dalla forte connotazione agricola, in un Paese Museo con i suoi primi Murales. La Sardegna, non tutti lo sanno, è la patria del muralismo in Italia. Nel 1973, dopo l’invito dell’Unesco a Città del Messico, collabora con David Alfaro Siqueiros, uno dei fondatori del muralismo messicano. Le sue opere prendono parte in varie esposizioni importanti in molte città del mondo, tra cui la biennale di Venezia (1976), la quadriennale di Roma (1986) e in diverse mostre in Belgio, Germania…Olanda, Austria.
Chi vive a Milano avrà sicuramente notato il presepe costituito da circa trenta statue di pietra esposto in Piazza degli Affari nel dicembre del 1996. È in questi anni che scopre e utilizza una mai pensata caratteristica della pietra e un nuovo senso con cui interagire col mondo inorganico della roccia. Oltre al tatto e alla vista le sue opere d’ora in poi potranno essere ascoltate. Nuovi tagli e nuove forme, capaci di vibrare e produrre suoni sempre diversi. Pinuccio nota che utilizzando rocce di origini diverse esse rivelano suoni differenti e così il suono acuto che producono le rocce sedimentarie lo associa all’acqua, mezzo in cui queste rocce si formano, mentre il suono più grave che producono rocce come i basalti, rocce intrusive, ricorda il fuoco. Il Giardino Sonoro, a San Sperate, raccoglie tantissime di queste sculture uniche al mondo, e consente oltre che di apprezzare le loro particolari forme, anche si toccarle e ascoltarle. La visita al Giardino Sonoro è un’esperienza sensoriale incredibile. Bisogna perdersi nel giardino, restare a contatto con i monoliti, toccarli e farli suonare, perché solo così vi ricongiungerete con le forze della natura, l’unica vera maestra a cui dobbiamo tutto.
Il museo è visitabile il Venerdì, il Sabato e la Domenica dalle ore 10:00 alle 19:00 e gli ingressi sono scaglionati ogni mezzora. Ci piacerebbe conoscere vostre impressioni al rientro della visita!