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Su Coccoi, pane fatto ad “arte”

Il pane delle feste: su Coccoi

Una delle numerose tradizioni che in Sardegna contribuisco a creare un’identità, di cui andare fieri, è la lavorazione del pane. Dal punto di vista antropologico il pane riveste, sin dal Neolitico,  grande importanza sotto il profilo nutrizionale, culturale, spirituale e religioso. In alcune realtà contadine arcaiche il pane costituiva un simbolo legato al prestigio sociale: era un bene da ostentare e offrire in dono all’ospite.  In tutte le culture bisogna distinguere il pane quotidiano, che nutre il corpo, da quello delle feste, usato nelle cerimonie come offerta votiva, simbolo di fertilità ed elemento portante dei riti legati al ciclo della vita. La forma è l’elemento distintivo del pane cerimoniale, una vera e propria opera d’arte a cui si giunge dopo una lunga e accurata lavorazione.  Il famoso antropologo Alberto M. Cirese, sostiene che “la forma non nutre: veicola informazioni e non calorie”, infatti il pane cerimoniale non necessariamente viene mangiato, sarebbe un peccato!

In Sardegna, in cui il simbolismo rappresenta lo strumento di narrazione della storia, il pane cerimoniale è appunto protagonista di molte feste. Tra i più noti citiamo Su coccoi pintau, che assume forme varie a seconda della circostanza festiva e della fantasia della panificatrice. Sono sempre le donne infatti le depositarie della memoria che si tramanda secondo codici non scritti, da secoli di madre in figlia. Anticamente la padrona di casa, “sa Mer’e domu” si occupava di tutte le fasi della lavorazione, dalla materia prima fino alla decorazione e cottura del pane.

Per i matrimoni, le donne capaci,  “ sas manus bellas”, tre giorni prima delle nozze, venivano convocate per aiutare la sposa nella preparazione del pane nuziale, realizzato durante la notte. Spesso la panificazione era accompagnata da balli al suono delle launeddas e della fisarmonica, come preludio alla grande festa nuziale che poteva durare fino ad una settimana. Il pane una volta ultimato veniva portato nella casa dei futuri sposi insieme al corredo.

 Le forme spesso richiamano simboli fallici, ma sono ampiamente mascherati da fiori, pesci, frutti, spighe, colombe e cuori. Talvolta, se di piccole dimensioni erano donati come bomboniera, naturalmente non commestibile. Spesso gli sposi dopo il matrimonio lo tenevano in bella mostra nel soggiorno di casa.

Un suggerimento, se visitate questa terra portate a casa un pane di questo tipo in modo da sfoggiarlo come ricordo di un viaggio indimenticabile, potrebbe essere di buon auspicio!

Ringraziamo @matsuken75 per la bellissima foto.

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