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Sito archeologico di Nora

La Sardegna è nota in tutto il mondo per la straordinaria bellezza del suo mare.

Spiagge bianche e acque cristalline a cui è davvero difficile resistere. E così anche i viaggiatori più avventurosi, quelli che girano guida alla mano e che delle vacanze prediligono la scoperta e l’apprendimento di nuovi aspetti culturali finiscono per abbandonare ogni proposito ed godersi il piacere della vita di mare.

Ecco perché l’entroterra dell’isola è così poco conosciuto, per quanto stiamo parlando di uno straordinario patrimonio di misteriose costruzioni preistoriche, rovine fenicie e templi romani.

Tuttavia, esiste un luogo in Sardegna dove l’archeologia viene servita direttamente in spiaggia, in uno dei tratti di costa più belli dell’isola.

A Pula, solo 30 km a sud di Cagliari, il blu dell’orizzonte incastona le rovine della città di Nora, l’insediamento più antico dell’isola.

Furono i fenici, abili navigatori a scegliere di stabilire qui un porto che a partire dal IX secolo divenne uno dei centri di scambi commerciali più importanti di tutta l’isola.

Una visita al sito archeologico diventa un viaggio a ritroso nel tempo, attraverso le tracce delle popolazioni che l’hanno abitata ed arricchita fino al Medioevo, quando le incursioni dei pirati costrinsero gli abitanti alla fuga.

Oggi Nora è di nuovo una città in espansione: sì, perché la sua area continua a crescere man mano che gli scavi portano alla luce nuove porzioni di pavimentazione, mosaici, templi, rimuovendo la terra e la vegetazione che fino a pochi anni fa li ricopriva.

Ma la vista più emozionante rimane senza dubbio quella dell’imponente anfiteatro romano.

Prendetevi il tempo per sedervi e immaginare gli attori sul palco il mare a far da sfondo ad una rappresentazione a cui potevano assistere più di mille persone.

Un’emozione che si può sperimentare ancora oggi, durante il periodo estivo, quando l’anfiteatro torna ad ospitare spettacoli ed eventi.

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