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Dolce Sardegna

Saldamente legati alle tradizioni, alle feste, ai ritmi stagionali, ma sopratutto alla terra vi raccontiamo oggi dell’arte dolciaria della Sardegna. Un’arte povera di materia prima, ma sapientemente elaborata tanto da creare dei piccoli capolavori di gusto e di forma, dei veri gioielli.

Candelaus – @meravigliadimandorla

I dolci Sardi la cui origine è molto antica, è arrivata a noi grazie alla convivialità di ogni evento festoso tipico di tutta questa regione. Anticamente venivano preparati unicamente per le feste e le donne erano coinvolte nella lavorazione anche molti giorni prima dell’evento. Una costante per tutti è l’utilizzo di materie prime locali con sapore intenso e genuino quali miele, sapa, mandorle, scorza d’arancia e zafferano. In primavera molte preparazioni prevedono l’uso del formaggio fresco o della ricotta, soprattutto di pecora. Tutti ingredienti legati alle campagne, il cui sapore è intriso delle essenze delle piante locali. Sapori autentici e inconfondibili…insomma…senza troppi fronzoli, SA-PO-RI-TI. 

Questi dolci sono tanto buoni da mangiare quanto belli da vedere, così come è bello vederli realizzare. Ogni zona della Sardegna conserva le tipicità locali così, nel Campidano belli e buoni troviamo i Candelaus, un impasto di mandorle dentro un cestinetto di fine sfoglia di pasta, decorati finemente con la ghiaccia reale e i fogli d’oro. 

Caschetttas@rocksoul81

Nel Nuorese bellissime sono le Caschettes che a Belvì sono conosciute come i preziosi dolci della sposa. Una pasta finissima di semola di grano duro che racchiude come in un fiore il ripieno di miele, mandorle e scorza d’arancia o la sapa con fichi e mandorle. 

Un’altro dolce “gioiello” del Nuorese è rappresentato da Los Coricheddos, una sottile pasta di semola bianca che racchiude un’impasto di miele, mandorle, scorza d’arancio e zafferano. Mangiandoli si disobbedisce all’undicesimo comandamento: “No manicas los coricheddos” (“non mangiare i Coricheddos”), noto in queste zone. Scherziamo, ma cibarsi di queste opere d’arte è un vero peccato.

Coricheddos@daniele_c80

Con l’arrivo della primavera e quindi per la Pasqua si preparano le Pardulas  con la ricotta o con il formaggio fresco. La bontà risiede nella morbidezza del ripieno di colore giallognolo per effetto della presenza dello zafferano e della scorza d’arancia. 

Pardulas@rtziu

Infine altra importante festa che prevede una preparazione di dolci è Halloween. Halloween? Certo in Sardegna si festeggiano i morti come in Irlanda, dove nacque questa festa religiosa molto sentita oltre oceano. Da noi prende il nome di  “Is Animeddas”, “Su prugadoriu”, “Su mortu mortu”, ma la tradizione di preparare i dolci per le anime è la stessa.       

Pabassini – @antosec65

Per questa festa la preparazione è meno elaborata, e la ragione potrebbe essere che ai morti non interessi tanto l’aspetto esteriore quanto quello interiore. Sarà per questo che sono così calorici, diciamolo. Il Pan di Sapa, a forma di semisfera di colore marrone e molto appiccicoso, bisogna tagliarlo a fettine sottili per ingannarci e pensare di assaggiarlo appena, ma in realtà una fetta tira l’altra. I Pabassini e gli Ossus de mortu, sono altri dolci secchi che vengono lavorati per questa occasione, e come gli altri contengono mandorle, uvetta e noci in varie proporzioni.

Cercando immagini che potessero spiegare la bontà e la bellezza di queste opere d’arte, è stato difficile non abbandonare la tastiera per cercare un pastificio artigianale e assaporarli. Le immagini parlano da sole e noi vi garantiamo che quest’esperienza gastronomica è assolutamente da provare quando verrete in vacanza. 

 

 

 

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